A seguito dell’uscita del film Bohemian Rhapsody dei Queen, ispirato quasi totalmente alle vicende personali della vita di Freddie Mercury, ho letto molti commenti che frullano assieme una gran quantità di generi musicali ascrivendoli al gruppo britannico, in particolar modo quanti asseriscono con autorità che: “i Queen non sono un gruppo rock”. Sento, intanto per esigenze personali, di fare chiarezza a questo punto, su cosa sia il Rock, dato che è qualcosa con la quale ci passiamo un bel po’ delle nostre giornate, e vorrei quindi cercare di conoscerla meglio. Che poi, non sapendo suonare, almeno però so leggere e allora, da qualche tempo, sto anche facendo una collezione di libri ispirati proprio a questo genere musicale, che da imparare c’è sempre qualcosa. Per fortuna.
Premettendo che i generi musicali sono tutti, nessuno escluso, la fusione, la contaminazione e l’evoluzione di generi musicali precedenti, anche il Rock non si sottrae a tale miscellanea, assommando su di sé una serie di correnti musicali prima di arrivare a trovare una definizione che, per quanto possa essere precisa, sfugge ancora ad una chiara identificazione, come il caso del film dei Queen nelle sale in questi giorni rivela in maniera lampante. Per quello che ne so, per quello che ho sempre saputo e per quello che leggo, il Rock è quella corrente musicale (oserei dire anche culturale) nata tra gli anni cinquanta e sessanta tra Inghilterra e Stati Uniti. In principio era Rock’n’Roll, ma ben presto il fratellino minore, il Rock, appunto, si è ritagliato uno spazio autonomo, riuscendo nel tempo a mettere in secondo piano il fratello maggiore.
A parte i sottogeneri con i quali è stato progressivamente (non dimenticare questo termine, ci torneremo tra poco) definito, il Rock assume su di sé una varietà di generi che diventa difficile stigmatizzare con precisione, per cui tutto ciò che non è immediatamente identificabile con gli altri generi principali come Folk, Blues e Jazz, finisce con l’essere Rock.
Immagina il rock, quindi, come una grande cassettiera, all’interno della quale ci sono tanti cassetti, ciascuno con un contenuto suo, ma riconducibile, in qualche modo, al contenitore principale.
E già così, quantomeno abbiamo inquadrato, sempre di massima, ovviamente, il famoso perimetro di discussione, che per quanto grande sia, almeno è definito. Sembra strano, ma dentro il genere Rock confluiscono artisti della più vasta ed eterogenea natura, da Simon & Garfunkel agli Who, tanto per fare un esempio. Poi, che Simon & Garfunkel e gli Who abbiano caratteristiche e sfumature musicali differenti, non ci sono dubbi.
La verità è che costruire definizioni con precisione è sempre complicato, anche perché, almeno in campo musicale, succede che mentre tu ti affanni ad incasellare una serie di artisti dentro un certo genere, ecco che poi ne esce qualche altro che somma alcuni stili fino a crearne quasi uno nuovo, originale e particolare che fa scaturire l’esigenza di identificarlo con un nuova denominazione (esempio: il “Rock psichedelico” dei Pink Floyd, genere non esistito prima, ma al quale poi altre band si sono ispirate).
Mi urge sgombrare il campo da un dubbio che può assalire arrivati a questo punto: i numerosi sottogeneri scaturiti dal genere maestro sono pur sempre ascrivibili a quello principale, per cui il Folk Rock, il Rock Psichedelico, l’Hard Rock, il Punk, la New Wave, il Brit Pop, il Pop Rock, Il Rock Progressivo, il Metal (no, non è una canzone di Battiato) eccetera, appartengono, ineludibilmente, alla stessa “cassettiera”.
Una annotazione sul Rock Progressivo, che merita un approfondimento non perché sia più importante degli altri, ma perché i suoi interpreti (fondamentalmente appartenenti al filone del Rock inglese dalla fine degli anni sessanta e per tutti i Settanta, con punte di eccellenza anche in Italia), ha richiesto davvero delle elaborazioni musicali più complesse ed articolate da meritare un’attenzione particolare. Il Rock Progressivo nacque per conferire al filone principale uno spessore maggiormente ricco sotto l’aspetto compositivo, musicale e culturale. In altre parole, le band che appartengono in maniera evidente a questo sottogenere, si erano un po’ scocciate di testi e musiche basati sui soliti schemi, e hanno iniziato a percorrere strade di una certa complessità, innanzitutto sotto l’aspetto della composizione, dotando ciascun singolo brando di una serie di variazioni melodiche e ritmiche. Non a caso molti pezzi Progressive sono anormalmente lunghi nella durata.
Termino qui le considerazioni sui generi musicali derivanti dal Rock ritornando alla domanda dalla quale siamo partiti, che comporta una risposta per molti scontata: ma allora i Queen appartengono al genere Rock? Assolutamente, fermamente ed inoppugnabilmente Sì.
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