Come Thelma (o Louise)?

Una mattina di aprile la signora aspettava l’autobus. Era in piedi, alla fermata, dritta come l’obelisco egizio in piazza della Concordia. Mai – e dico mai – si sarebbe accomodata sulla lurida panchina che ospitava i passeggeri nell’angusta fermata dell’autobus a piazza don Bosco (già piazza Cagliari). E non cedette alla tentazione di sedersi su quella lurida panchina neppure dopo un’ora che aspettava. Doveva andare a trovare la nuora in ospedale, con la sua bella […]

Le madri ballano sole

Non è affatto scontato che i dittatori abbiano tutti delle facce cattive. Augusto Pinochet, ad esempio, generale delle forze armate cilene, non ce l’ha una faccia cattiva, ma piuttosto rassicurante, una faccia che potrebbe benissimo essere quella di un nostro vicino di casa. Ebbene, Pinochet,  a seguito di un colpo di stato militare l’11 settembre del 1973, si autonominò  Presidente e governò il suo paese come  dittatore  fino all’11 marzo ’90, rendendosi responsabile di  crimini contro l’umanità. Durante la sua […]

La nostra lingua manca di parole

“Improvvisamente l’acqua è scaturita bollente. Dalle docce, cinque minuti di beatitudine; ma subito dopo irrompono quattro (forse sono i barbieri) che, bagnati e fumanti, ci cacciano con urla e spintoni nella camera attigua, che è gelida; qui altra gente urlante ci butta addosso non so che stracci, e ci schiaccia in mano un paio di scarpacce a suola di legno, non abbiamo tempo di comprendere e già ci troviamo all’aperto, sulla neve azzurra e gelida […]

Gli occhi degli astronauti

Puoi essere attirato da chi fa canestro, è una cosa normale. La palla che attraversa quella retina  immacolata, guastando per un istante la geometria perfetta, è sempre una cosa bella da vedere. La palla entra in tanti modi in quella retina, ma il gesto che più cattura la tua attenzione è quando lo fa dopo che ha compiuto un lungo tragitto.  Sei catturato da quel gesto che un po’ sembra ipnotizzarti: il tiro da fuori. A […]

Le mani contano

Le mani contano. Non i numeri, voglio dire, ma contano proprio nell’aspetto e non sono meno importanti, che so, di un sorriso o di uno sguardo. Contano quando salutano e si muovono piano, contano quando si incastrano in un contatto, contano quando sembrano distratte e fanno qualche gesto imprecisato nell’aria che spiega un po’ meglio quello che dicono le parole. Fanno dolcezza in una carezza e resistenza quando si difendono, immobili, quando ne vedi solo […]

Aspettare il sax

So solo che quando partono la batteria e poi il contrabbasso e poi i primi accordi di piano di Dave Brubeck, poco prima che si innesti il sassofono che dà il riff di “Take five“, mi immergo in un’altra dimensione. A metà pezzo, quando rimane per un po’ solo la batteria, il contrabbasso e il piano di Dave Brubeck e il ritmo sembra finire, qualcosa mi manca, ma non riesco a capire bene cosa. So che […]

Un viale per cantare – dedicata a Gennaro –

C’era un ragazzo che aveva il nome napoletano e il cognome di un fiore. È nato qui, è vissuto qui, ha fatto la sua sfortunata vita in un luogo a metà tra la provincia e il sogno. Un luogo che, come tanti di questo paese, spesso è distratto dalle grandi problematiche e si dimentica delle condizioni dei suoi figli, salvo ricordarsene quando è troppo tardi: o sono emigrati altrove oppure se ne sono andati troppo […]

Se fossi storia

Se fossi storia non sarei la rivoluzione francese. Non vorrei essere né dalla parte della regina a cui hanno staccato la testa, e nemmeno dalla parte dei rivoluzionari, affamati, arrabbiati, sviliti e, di conseguenza, violenti. Ho una certa considerazione per Robespierre, per il suo rispetto delle classi sociali più deboli, per il tentativo di salvare la democrazia anche a costo di pagarla con il prezzo di migliaia di vite, ma non sarebbe in lui che […]

Come dentro a un film – post recensione di C’era una volta in America

Era l’inizio del 1984, ero ancora abbastanza giovane da giocare a pallone con porte improvvisate, ma abbastanza vecchio da permettermi di apprezzare i buoni film. Allora c’era Minà che imperversava nella tv italiana e quella volta in un programma che mi sembra si chiamasse “Blitz”, fece una visita direttamente al back stage dell’ultima scena del film C’era una volta in America, il film che proprio oggi, 17 febbraio (1984) uscì nelle sale americane. Ricordo ancora […]

Uomini e donne sono diversi

Una delle cause che spiegano in parte i meccanismi di violenza sulle donne è rappresentata da un grave deficit di comunicazione fra i due sessi. Lo spiega bene Deborah Tannen, sociolinguista americana in questo saggio “Ma perchè non mi capisci?” (Sperling & Kupfer, 2004).Uomini e donne sono diversi, ma sembra che di questo semplice principio non ci si sia ancora resi conto abbastanza. Fin da piccoli, infatti, femmine e maschi sviluppano due approcci mentali al […]

Un barlume di verde

Quando finisce l’estate, eppure hai la certezza che non sia ancora passata, quando le giornate si accorciano ma sono ancora abbastanza lunghe da stare in giro fino a tardi, quando il tepore sulla pelle ti dá ancora un brivido, quando le piogge non sono ancora così lunghe da farti pensare all’autunno, quando ti senti coinvolto da quel momento che sta tra il caldo e il l’umidità: allora è arrivato settembre. Dicono: Ecco, adesso sì che […]

La pioggia di cemento

Un aneddoto, chiedono quelli che non c’erano ancora e sono tanti, sono le nuove leve. E cosa gli dici che non è ancora stato detto dopo 34 anni? Frughi nella memoria – quel poco che é rimasta- e trovi la storia di G., uno cresciuto a ’68 e a Giorgio Gaber, anzi uno che un giorno mi disse: “Ma tu lo conosci il Dialogo tra un impegnato e un non so“? Io non sapevo nemmeno quello […]

L’allenatore e il ragazzo di quartiere

Un giorno un ragazzino di 13 anni entrò nel palazzetto CONI in una fredda serata di ottobre. Attraversò, emozionato e a piedi, il lungo ponte di Montereale, provenendo da quella che, in quel tempo, era ancora una periferia. L’ingresso al palazzetto era di quelli che al ragazzino sembrava un tempio dello sport, anche se in realtà era poco più di una palestra. Lui aveva giocato, fino a quel momento, solo nei playground dai salesiani con […]

L’uomo dell’ultimo passaggio

Antropologicamente, devo confessarlo, il lucano mi ha sempre interessato e incuriosito, specie quando è nato e residente nel capoluogo di regione. Se dovessi trovare una definizione per spiegare l’homo potentinus, non esiterei a definirlo: in bilico. Che non è una brutta cosa, anzi. Essì, poiché il potentino classico ha reinventato un suo personalissimo modo di essere, sempre a metà strada tra l’aria disinvolta del dandy e la professionalità dello yuppie, continua ad essere anche per gli studiosi più […]

La ciocca bianca

I miei figli mi chiedono cos’è lo Stato Gli rispondo che è il paese in cui sono nato  non è un verbo coniugato al passato  è tutto ciò che abbiamo amato  è la bandiera che tanti ragazzi hanno onorato  è quella pace che hanno invano cercato  è la vita che tanti di loro hanno regalato. Battaglie sindacali finite sui giornali e poi svanite in una preghiera nelle cattedrali lotte di sangue inutili e banali ogni […]