Il nome del Santo

Esagero: ne faccio un altro. Ma giusto per non perdere la mano.
Ho scoperto che nella città dove vivo c’è la ricorrenza del Santo Patrono, che fa 900 anni da quando se ne andò. Cavolo, 900 anni sono una ricorrenza seria, e quando mi ricapita più? E lì mi sono sentito punto nell’orgoglio. Colpa dei miei genitori che mi hanno affibbiato lo stesso nome del Santo. Eh già, non lo avresti detto eh?
Quel sant’uomo di Gerardo La Porta era arrivato da Piacenza (mica dietro l’angolo) intorno all’anno 1100. E non doveva essere un viaggio facile, allora. Mica prendi un Freccia Rossa.
Era un sacco di tempo fa. E quando morì, il 1119, fu fatto Santo. Doveva essersi comportato piuttosto bene con quella faccenda dell’acqua trasformata in vino eccetera.
E quest’anno, tu guarda le coincidenze, fanno novecento anni tondi tondi. Come facevo a infischiarmene, dai.
Ora, tu lo sai, io non mi intendo molto di religione, però, se ci sono cose che hanno a che fare con le radici, con la città dove sono nato eccetera, non posso fregarmene. E’ più forte di me. E’ come il richiamo della foresta per Tarzan, come Itaca per Ulisse.
E allora ho dato la risposta a quella vecchia domanda che un giorno fece quel diavolo di JFK quando disse: “chiedetevi cosa potete fare voi per l’America”. Io per l’America non posso fare niente, ma per questo posto forse sì.
Posso tornare indietro a cercare tutto quello che ho scritto in un paio di decenni e oltre,  e rimetterlo in piedi, dandogli una forma.
Ne ho dette tante di cose su questo posto, e mica tutte bellissime, anzi.
E’ come quella storia in cui quando hai un certo tipo di rapporto con qualcuno (o qualcosa, come in questo caso) e provi una specie di doppio sentimento: da una parte senti qualcosa che ti coinvolge di brutto, ma dall’altra lo prenderesti a pugni per quello che vorresti che fosse e che invece non riesce ad essere. E questo ti fa rabbia.
Sempre così, quando vengono tirati in ballo i sentimenti. Io, poi, che con quelli ci faccio la guerra, a volte dò persino la sensazione di snobbarli. Ma è solo rabbia mista a amore, solo che l’amore non riesco a farlo venire fuori, la rabbia sì. Brutto carattere, dirai. Bruttissimo. Confermo.
Però quando leggerai, vedrai che c’è soltanto una cosa che non mi puoi dire: che quello che ci trovi non sia autenticamente vero. Non mi credi? Poi mi dirai.